giovedì 13 maggio 2010

"Valori, progetti, persone per Cava"

VINCERE O CAMBIARE LA CITTA’[1]?

La finalità del nostro Partito a Cava, come in Italia, è cambiare la società nel segno dei valori costitutivi del nostro essere democratici e sulla base di un progetto concreto.

In democrazia per fare ciò è ovviamente necessario conquistare la maggioranza dei consensi elettorali. Questo obiettivo tuttavia non è fine a se stesso, ma funzionale al cambiamento della società che noi perseguiamo. Lo stesso Partito non è lo scopo della nostra azione, ma il mezzo per raggiungere lo scopo vero. Quanto più forte sarà il Partito, radicato sul territorio e dotato di un suo gruppo dirigente competente, pragmatico, motivato su un progetto condiviso, tante più chance avremo di riuscire a cambiare in meglio la nostra città.

Costruire il Partito per vincere le elezioni, vincere le elezioni per cambiare in meglio la nostra società, questo è l’ordine dei fattori della nostra azione politica. L’ordine invertito ci porta alla omologazione con l’attuale assetto della città ed ad una competizione meramente politicista tra gruppi di potere, in cui il benessere della città e dei cittadini rimane un vago sfondo ed il progetto diventa solo un pretesto per la conquista del potere da parte di un gruppo autoreferenziale. In altri termini il PD non va alla ricerca del progetto “che ci faccia vincere”, ma del progetto “giusto”, quello cioè più idoneo a garantire la crescita di Cava nel segno della giustizia sociale, della legalità e dell’arricchimento della nostra democrazia locale, cioè nel segno dei nostri valori. Una volta individuato e condiviso il progetto, la costruzione del Partito e la sua iniziativa politica, ivi compresa l’individuazione delle alleanze necessarie, saranno finalizzate alla sfida elettorale.

In termini di democrazia interna al Partito, è naturale che si sviluppi un confronto sui progetti e che, al suo termine, il Partito nel suo complesso porti avanti quello più convincente per la maggioranza degli iscritti. Sarebbe invece inaccettabile che il nostro Partito, pur di vincere, svendesse, annacquasse o rinunciasse ai propri valori. In particolare non sono negoziabili i valori fondanti del nostro Partito.

I “valori ed il progetto”. Sono questi a nostro avviso gli elementi fondativi del nuovo corso del PD a Cava, e non solo. Sono la basi per lanciare una sfida dura e difficile, ma essa è la sola che sappiamo immaginare per guardare ad un domani che possa vedere un Partito autorevole, popolare, compatto ed aperto alle sollecitazioni della società civile.

I VALORI COSTITUTIVI DEL PD

Nell’atto della sua costituzione il PD ha approvato il “MANIFESTO DEI VALORI” del Partito, richiamando in primo luogo quelli della Costituzione Repubblicana, ai quali tutti ci ispiriamo e ci atteniamo.

Nel “Manifesto” si sottolineano inoltre ed in particolare i seguenti valori [2]:

  • Siamo per una democrazia forte, che sia in grado di decidere e di difendere le sue decisioni; una democrazia intesa come partecipazione, inclusione, solidarietà, autogoverno, ma anche come capacità di decisione, come assunzione di responsabilità verso il bene comune.

  • Difendiamo la laicità, la libertà e l’autonomia decisionale dello Stato in tutte le sue articolazioni (Comuni, Province, Regioni, Stato Centrale). Avversiamo tutti i fondamentalismi, anche i piccoli fondamentalismi locali, rispettando nel contempo la rilevanza, nella sfera pubblica e non solo privata, delle religioni, dei convincimenti filosofici ed etici, delle diverse forme di spiritualità.

  • Mettiamo sullo stesso piano nella gerarchia dei valori la tutela dei diritti individuali e quella dei diritti collettivi. Il diritto individuale alla casa, ad es., ha per noi eguale rilevanza del diritto collettivo al paesaggio e ad una città vivibile, ad una città cioè urbanisticamente ordinata.

  • Ci battiamo per una Pubblica Amministrazione che sia orientata alla cultura del risultato, alla efficienza, efficacia, economicità ed alla imparzialità. La competizione degli interessi di parte deve esercitarsi in un contesto di regole del cui rispetto la Pubblica Amministrazione deve essere garante.

  • La sicurezza e la legalità sono valori fondamentali, senza di essi non è possibile alcuna integrazione né convivenza democratica e civile. Noi combattiamo con assoluta intransigenza il degrado urbano e sociale che alimenta i comportamenti illegali, lottiamo contro la corruzione della politica e le collusioni della pubblica amministrazione, ci battiamo contro la criminalità organizzata che impedisce lo sviluppo di intere aree del nostro territorio.
  • Vogliamo abbattere gli ostacoli che vengono da una società chiusa, soffocata dai corporativismi, e che difende l’esistente e le rendite di posizione, per ridare voce ai giovani;

  • Propugniamo per le donne un ruolo da protagoniste nella nostra società, nel lavoro, nel sociale, in politica;

  • Ci impegniamo a rimuovere gli ostacoli di ogni ordine che rendono meno eguale la vita dei diversabili;

  • Promuoviamo in ogni territorio la costruzione di un tessuto sociale egualitario e solidale, in cui nessuno si perda o resti indietro.

  • Il Welfare e più in generale l’equità sociale non vanno considerati un onere da sostenere, ma una leva per lo sviluppo umano ed economico insieme, oltre che fattore sinergico per la piena partecipazione di tutti i cittadini alla vita democratica.
  • L’immigrazione non è una difficoltà, ma una opportunità. Le politiche dell’immigrazione devono puntare alla inclusione di tutti gli immigrati, sulla base della parità e della condivisione dei diritti e dei doveri, al fine di realizzare un nuovo patto di cittadinanza nel rispetto dei valori costituzionali italiani ed europei.
  • Difendiamo il principio della sostenibilità ambientale (contrastiamo ogni progetto di sviluppo che preveda una estrazione di risorse naturali superiori a quelle che la natura è in grado di rigenerare);

  • La dignità del lavoro va difesa e valorizzata in tutte le sue espressioni.

  • Promuoviamo in ogni sede uno sviluppo fondato sulle nostre più grandi ricchezze: la creatività, la qualità ambientale e culturale, la coesione sociale. Siamo consapevoli che rimettere in movimento le forze produttive, l’intelligenza, la creatività, la cultura non sarà una operazione indolore. Comporta uno scontro duro con privilegi grandi e piccoli molto ramificati. Il Paese - e Cava in esso - ha bisogno di una forza politica che abbia il coraggio di affrontare quel groviglio di compromessi che ha creato rendite corporative o speculative, favorendo il lavoro nero, l’economia sommersa, l’arretratezza dei servizi e della pubblica amministrazione.

PER UN NUOVO UMANESIMO

Il circolo 25 aprile del Partito Democratico propone al centro della propria azione politica territoriale l’aspirazione ad un nuovo umanesimo.

La centralità dell’uomo, delle relazioni umane, del benessere dell’individuo sono parte costitutiva degli scopi dell’azione politica del partito.

Accanto agli indici usuali di misurazione del benessere (il PIL) occorre introdurre i nuovi indici, che tengano conto dei molteplici aspetti della vita di una comunità. Il governo francese ha quest’anno ufficialmente riconosciuto l’inadeguatezza del PIL nella descrizione del benessere di un popolo ed ha commissionato a due premi Nobel per l’economia l’individuazione di nuovi strumenti di misura che partano da un assunto fondamentale:”la crescita economica di un paese non coincide con la felicità delle persone che lo popolano”.

E’ compito dei partiti progressisti fare proprie queste idee, interiorizzare che la società contemporanea comporta delle complessità che non sono semplificabili in meri indici economici. Facendo questo capiremo che le leve dell’azione politica sono tante e altre. Ci doteremo di strumenti nuovi di lettura della società e di proposta politica: la povertà è solo un aspetto della miseria.

Il modello occidentale di sviluppo è giunto ad un punto critico. I suoi effetti negativi sull’ambiente e sulla maggior parte dell’umanità sono evidenti. Un modello di sviluppo che promette ricchezza e produce povertà è assurdo. Bisogna imparare a frenare, a rallentare, all’occorrenza a fermarsi prima che altri lutti, altri cataclismi, altre guerre ci mettano a nudo di fronte alla nostra stupidità.

In tutto il mondo anche in Occidente nascono oasi di un nuovo pensiero creativo che vuole stili di vita sociale ed economica più equilibrati e più giusti. E’ una cultura che ha riscoperto la ricchezza non del profitto monetario, ma nell’incontro con le persone. E’ uno stile di vita che offre grande spazio allo scambio ed al dono: scambio che valorizza le relazioni umane e migliora la qualità della vita; dono che è fonte di inesauribile benessere.

Il compito di un soggetto partitico su ogni scala, del nostro in particolare, oltre che la rilevazione del benessere economico, deve essere quindi la promozione del benessere sociale in tutte le forme possibili: la cultura, la socializzazione, la promozione dell’individuo.

La presenza del PD sul territorio dunque si esplicherà nell’elaborazione di tutte le idee che possono contribuire al benessere della comunità oltre il semplice benessere economico (life sharing, orti di città, gruppi di acquisto cosciente, banca del tempo, ecc) e nell’adozione degli strumenti adatti a rilevarlo (indicatore del progresso reale, indice di sviluppo umano, felicità nazionale lorda, subject weel being).

IL PROGETTO

Il Progetto “CAVA CITTÀ DI QUALITÀ” costruito tra il 2005 ed il 2006 in vista della campagna elettorale per “Gravagnuolo Sindaco” si snoda lungo questi riferimenti valoriali e risponde alle esigenze di crescita economica, sociale ed ambientale della nostra città. Esso è stato parzialmente implementato durante il Sindacato di Gravagnuolo ed ampliamente arricchito con la redazione del D.O.S. (Documento di Orientamento Strategico), del P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale), del P.E.C. (Piano Energetico Comunale), del PIU Europa (Progetto Integrato Urbano Europa), della Pianificazione sociale del P.Z.S.S. ambito S3 (Piano di Zona dei Servizi Sociali ambito Cava-Costiera), del progetto del C.C.N. (Centro Commerciale Naturale), del Piano Mobilità Soste e Tariffe e degli altri atti di programmazione strategica adottati dalla Amministrazione Gravagnuolo.

Il Circolo 25 Aprile del PD di Cava de’ Tirreni si riconosce nel progetto del 2006, con le successive modifiche ed integrazioni sintetizzate nel Programma elettorale del 2010, e nel percorso amministrativo della Amministrazione Gravagnuolo. In particolare si riconosce nella sua difesa intransigente dei principi della legalità urbanistica e nel contrasto ai corporativismi presenti in città.

L’insuccesso elettorale recente, nell’imporre al Partito una ineludibile riflessione sulla gestione politica del progetto, evidenzia altresì quanto sia forte e ramificato nella nostra città il blocco sociale cresciuto lungo un trentennio intorno all’economia edilizia abusiva. Una ragione di più per continuare la lotta per il pieno ripristino della legalità a Cava, a cominciare dalla legalità urbanistica, che è tutt’uno con la lotta per una democrazia forte. Se non si è capaci di difendere le leggi dello Stato Democratico e le deliberazioni liberamente adottate dai Consigli Comunali, sedi della democrazia locale, è la stessa democrazia che finisce per essere vanificata. A cosa servirebbe la discussione consiliare sulle regole da adottare per dare ordine alla crescita della città, se essa fosse già svuotata in partenza dalla certezza da parte dei cittadini che tali regole non avranno mai alcuna efficacia?

La preservazione della legalità tuttavia va insieme alla valutazione delle cause per cui su una comunità locale attecchisce l’illegalità, delle motivazioni socio-economiche che la determinano.

Il Progetto del PD cavese per il futuro della città si articola quindi nei seguenti macro-obiettivi strategici.

Urbanistica

Il PD di Cava si impegna a difendere il PUC adottato dalla Giunta Gravagnuolo e sollecita gli iscritti al Partito presenti in CC a lottare per la sua rapida approvazione.

In particolare riteniamo di grande valore l’individuazione dei tre progetti guida sui quali il PUC è articolato: il Parco Urbano del Fondovalle, l’Anulare della Rigenerazione Urbana, la rete delle Valorizzazioni Storico-Ambientali.

Il PUC elaborato dalla Giunta Gravagnuolo, affrontando il problema del superamento delle eccessive rigidità del PUT nel rispetto rigoroso delle compatibilità ambientali e degli attuali indirizzi contenuti negli strumenti di pianificazione su scala regionale e provinciale, mira a valorizzare e rafforzare l'identità della città di Cava affinché essa possa riconquistare il ruolo “di territorio cerniera” che nel corso degli anni, se pur con alterne vicende, ha avuto. I suoi obiettivi strategici prioritari pertanto sono:

  • 1) tutela del sistema ambientale,
  • 2) salvaguardia e riqualificazione dei tessuti storici,
  • 3) recupero e valorizzazione dei tessuti edilizi degradati e dei contenitori industriali dismessi situati nelle aree dell'espansione urbana degli ultimi decenni,
  • 4) rafforzamento dell'identità di Cava quale città di qualità e della cultura,
  • 5) miglioramento e razionalizzazione della rete infrastrutturale.

Il PUC dell’Amministrazione Gravagnuolo dà inoltre risposta alle problematiche abitative e del terziario, prevedendo la possibilità di realizzare circa settecento nuovi alloggi di edilizia sociale e sessantamila mq di superficie aggiuntiva per il terziario.

Per i dettagli del PUC - e del DOS che lo sottende – si fa riferimento agli atti amministrativi adottati dal Consiglio Comunale e dalla Giunta già citati; per una loro sintesi all’opuscolo “LA CITTÀ NUOVA” pubblicato in campagna elettorale dal Comitato Elettorale Gravagnuolo[3].

La questione abitativa

Nella nostra città la questione della casa è di primario valore per l’azione politica del PD. Essa si prospetta sotto tre problematiche: la carenza di case economicamente accessibili, specie per le giovani coppie e gli anziani autosufficienti; la questione dei residenti nei prefabbricati; la questione dell’abusivismo.

Per quanto attiene la carenza di alloggi, ricordato che a Cava c’è una generica dotazione di alloggi addirittura superiore al numero delle famiglie residenti[4], il PD orienta le sue proposte e si batte per l’adozione rapida in CC e la successiva approvazione del PUC, con la sua previsione di settecento nuovi alloggi “sociali” di ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) e per l’adozione di politiche incentivanti le sostituzioni edilizie, i frazionamenti, le densificazioni se necessario. Ciò consentirebbe, a parità di cementificazione già esistente a Cava (salvo che per i settecento alloggi ERP, utili per parte loro anche a fini di calmiere dei prezzi delle locazioni), di far fronte alle richieste delle nuove tipologie familiari mono o bi-nucleari.

Per quanto riguarda lo smantellamento dei prefabbricati post-sisma il PD Circolo 25 Aprile di Cava de’Tirreni, sostiene con forza la necessità di portare avanti il piano di realizzazione degli alloggi in corso ed il piano di mobilità dei residenti già adottato dalla Giunta Gravagnuolo, in raccordo con l’Osservatorio per la Casa istituito con decreto del Commissario prefettizio Napolitano nel settembre 2005. Il PD si batterà contro ogni tentativo di sopprimere l’Osservatorio prima che l’ultimo prefabbricato sia stato smantellato e contro un ritorno - di cui si avvertono già i primi segnali – ai metodi ricattatori e clientelari presenti nelle pratiche del Comune fino al nostro insediamento.

Infine per la questione dell’abusivismo. Il PD non sottovaluta lo straordinario rilievo sociale che questa problematica ha assunto in città, per la sua dimensione quantitativa e per i profondi cambiamenti di natura sociale e culturale da esso introdotti nella nostra comunità. Il fenomeno trova origine nelle rigidità vincolistiche del P.U.T. e del P.R.G. vigenti, nella perdita di redditività dei terreni agricoli e nelle dinamiche sociali contemporanee che hanno portato molte famiglie di provenienza contadina ad un miglioramento del proprio status sociale, grazie all’istruzione di massa ed alla terziarizzazione della città, con la conseguente ricerca di condizioni abitative adeguate al proprio nuovo status. Il fenomeno ha assunto di recente, in particolare dalla fine degli anni ’80 ad oggi, con una particolare recrudescenza dopo il 2003[5], una dimensione di massa e ad oggi costituisce un segmento rilevante dell’economia cittadina. La filiera “sommersa” costituita da imprese fornitrici di materiali in nero, imprese edili che lavorano in nero senza garantire il rispetto dei contratti di lavoro né condizioni di sicurezza ai loro operai, studi tecnici, legali e professionali, pezzi di apparato burocratico e politico comunali senza dei quali sarebbe difficile eludere le norme, unitamente alla ricattabilità oggettiva in cui si trovano le famiglie residenti in alloggi abusivi, con il corollario dei poteri “di fatto” costituitisi nelle zone a maggior incidenza del fenomeno (Sant’Anna, San Giuseppe al Pennino, Santa Rosa, Santa Lucia, Pregiato alta, San Martino, Contrapone, San Cesareo) hanno saldato un inquietante blocco sociale che mette a serio rischio le tradizionali condizioni di legalità e di senso civico diffuso nella nostra città. A questo fenomeno non si può dare una risposta meramente burocratica (“le leggi sono queste e vanno rispettate, stop”), né collusiva di fatto, in questo caso fuggendo dal problema ovvero ricercando il consenso a tutti i costi in queste aree. Tanto più che, nella situazione di grave crisi economica del Paese ed in particolare del Mezzogiorno quale quello che stiamo vivendo, l’economia sommersa legata al ciclo del cemento finisce di fatto col sostenere il reddito di una parte cospicua della città, dando una risposta immediata al fabbisogno di lavoro (oltre che degli alloggi) e saldando ancor più tale blocco sociale, di cui orienta anche le scelte elettorali.

Il PD di Cava ritiene che la discussione parlamentare sulla conversione in legge del recente DL cosiddetto “Bloccaruspe” costituisca una occasione importante per affrontare in modo organico la questione e chiama i parlamentari PD e del Centro Sinistra eletti nella circoscrizione salernitana ad un confronto di merito urgente. Il DL per un verso non dà reali risposte alle aspettative degli abusivi, per un altro incentiva di fatto l’incremento del fenomeno. Esso però ha il pregio di provocare il dibattito nazionale sul tema e di cercare di introdurre per la prima volta nella legislazione italiana, sia pure in modo maldestro, la distinzione tra abusivismo “di necessità” ed abusivismo di “speculazione”. La definizione della posizione del Circolo 25 Aprile di Cava sul tema abusivismo sarà dirimente per la successiva azione del partito in città e per la stessa collocazione di ciascun iscritto nel suo dibattito interno.

Ambiente

Cava è dotata di un paesaggio di notevole valore, che deve essere tutelato e reso leva di crescita economica per il territorio. Più in generale la qualità dell’ambiente e del paesaggio sono il perno del progetto del PD per il futuro di Cava.

Il Circolo 25 Aprile si impegna perciò a portare avanti in modo sistematico una tenace battaglia culturale per la difesa dell’ambiente, per il contrasto degli interessi che lo minacciano, per una crescita della città imperniata sulla green economy.

I capitoli fondamentali delle politiche ambientali del PD cavese saranno pertanto:

  • Ciclo integrato dei rifiuti;
  • Risparmio, tutela e valorizzazione dell’acqua come bene pubblico;
  • Risparmio energetico ed impiego di fonti alternative;
  • Contrasto all’inquinamento dell’aria;
  • Riassetto idrogeologico del territorio;
  • Bonifica dei siti inquinati;
  • Edilizia ecocompatibile.

Sanità

Il PD cavese, prendendo atto della grave crisi finanziaria della sanità regionale, considera le previsioni della Legge Regionale 16/08 di riassetto del sistema ospedaliero della Campania il punto di equilibrio più avanzato che fosse stato possibile ottenere. Tuttora esso rappresenta una frontiera invalicabile per la tutela del diritto alla salute nella nostra città. Il PD si impegna pertanto a difenderne l’impianto ed a contrastare con grande energia ogni tentativo di chiusura e/o di drastico ridimensionamento dell’offerta sanitaria in città. In particolare il PD Circolo 25 Aprile si oppone con fermezza a quanto previsto nella cosiddetta “Bozza Zuccatelli”.

La chiusura dell’Ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo si iscrive nella più generale politica della Destra italiana tendente allo smantellamento dello Stato Sociale nel nostro Paese. Evadere le tasse, violare leggi e le regole, abbandonare a se stessi quelli che non ce la fanno, questa la cultura oggi dominante nel Paese e di essa è espressione il Governo Berlusconi. Difendere la Legge Regionale 16/08 è dunque non solo una battaglia di merito a tutela della nostra comunità, ma anche l’occasione per esplicitare agli occhi dei cittadini la reale politica della Destra.

La tutela della salute dei nostri concittadini passa altresì attraverso il potenziamento della sanità territoriale. La realizzazione della nuova sede del Distretto Sanitario, l’estensione dei servizi socio-sanitari (ADI, RSA, etc…), il raccordo con il sistema della sanità privata, l’intensificazione delle politiche di prevenzione sono gli obiettivi del PD Circolo 25 Aprile.

Cultura, sport, scuola, politiche giovanili

Il futuro di Cava dipende in modo rilevante dalla sua capacità di riappropriarsi del ruolo storico di Città della Cultura, dell’Arte e delle Tradizioni. Il potenziamento e rilancio della Cultura a Cava richiedono altresì il completamento della dotazione di spazi e contenitori, come il ripristino del patrimonio artistico-monumentale della città.

È del tutto evidente che il rilancio della cultura a Cava comporta l’impegno parallelo a contrastare il proliferare incontrollato di iniziative apparentemente “popolari”, il più delle volte semplicemente pacchiane, che peraltro non sono immuni – quanto meno alcune di esse – da fenomeni speculativi. La compagine politica ora al governo della città si è infatti immediatamente orientata alla difesa di tali iniziative accantonando il progetto del Teatro comunale. Tale struttura invece dovrebbe essere un motore di serio rilancio culturale della città, attraendo iniziative di alto profilo e stimolando i cittadini ad una maggiore esigenza di cultura. Bisognerà battersi in maniera ferma affinché il nostro teatro possa essere realizzato, opponendosi alla deriva di decadimento culturale pianificata dalla Destra italiana.

Quanto detto sopra vale altresì per le politiche dello Sport, della Scuola e per le politiche giovanili, per le quali tutte il PD si impegna ad approfondire la sinergia con le politiche volte all’inclusione sociale. Il Circolo si farà altresì promotore di progetti condivisi con le istituzioni scolastiche che rispettino e valorizzino il calendario civile con percorsi educativi ad esso finalizzati.

A proposito di scuola, è appena il caso di ribadire che il PD si oppone con veemenza ai tentativi in atto di ridimensionamento della scuola pubblica.

Turismo

Lo sviluppo del turismo presuppone sei condizioni:

  • Il recupero del decoro urbano, il ripristino dei beni monumentali e la tutela del paesaggio;
  • La dotazione della città con nuovi posti letto e luoghi di ricettività turistico-alberghiera, anche di tipo “alternativo”;
  • Condizioni di sicurezza, vivibilità, quiete pubblica nel contesto urbano;
  • Servizi pubblici locali, a partire dai trasporti, passando per l’igiene urbana, la gestione del traffico e dei parcheggi, etc… funzionali ed efficienti;
  • Il rilancio della Cultura, delle Arti, dello Sport, e delle iniziative a carattere religioso e spirituale;
  • Lo sviluppo di politiche di marketing turistico territoriale (prodotto, prezzi, promozione, commercializzazione) all’altezza della competizione attuale.

Il PD si batte dunque per l’adeguamento della città alle esigenze di base per un suo sviluppo turistico. In questo contesto lavorerà perché la città punti a competere sui mercati del turismo religioso e spirituale, del turismo en plei air, del turismo culturale e - in sinergia con i vicini Comuni di Vietri sul Mare e di Cetara - del turismo di vacanza, contando sulla possibilità di unire balneazione, benessere collinare, offerta culturale, infine del turismo sociale.

Commercio, Artigianato, Agricoltura, Imprese.

Il PD sostiene il Progetto del Centro Commerciale Naturale e conta sulla cooperazione tra gli imprenditori commerciali, i loro dipendenti (attraverso le loro organizzazioni rappresentative), e l’Ente Pubblico Locale per il rilancio del commercio, fonte storica della ricchezza della città.

Sostiene altresì l’esigenza di estendere l’attuale area mercatale con una quarta piazzola (vedi progetto definitivo già approvato dalla Giunta Gravagnuolo ed autorizzato dal Consiglio per gli aspetti urbanistici), evitando in prospettiva la presenza di banchi di vendita ambulante nell’area del CCN anche durante le festività religiose. Ciò comporta l’adozione di una politica di animazione e di promozione dell’area mercatale come luogo di fiere, di svago, vissuto sette giorni su sette, perché si creino condizioni di appetibilità dell’area per gli operatori commerciali ambulanti.

Nell’ambito dell’artigianato, non trascurando quello dei servizi, pure essenziale in città, il PD sostiene la necessità di un forte impegno pubblico per la valorizzazione della Ceramica Cavese. La ceramica cavese gioca su vari tavoli: cultura, arte, tradizione, turismo e lavoro, questo il motivo per cui deve essere aiutata, incentiva e protetta. Semplificare burocrazie costosissime, aiutare la delocalizzazione di chi vorrebbe costruire uno stabilimento, appoggiare associazioni e consorzi del settore.

Ci battiamo per la realizzazione in località Sgobbo di un’area PIP artigiana, dove possano trovare adeguata collocazione le imprese del settore e non solo. Relativamente all’area ASI il PD Circolo 25 Aprile sostiene le previsioni di due ambiti di trasformazione che ne ridisegnino gli spazi, così come individuati dal PUC adottato a novembre scorso come “Proposta al CC” dalla Giunta Comunale, e si impegna ad ottenere la revisione del Regolamento Urbanistico delle aree ASI approvato dal Consorzio, in particolare per quanto riguarda i condomini industriali ed i frazionamenti verticali ed orizzontali.

Essenziali sono tutte le politiche di aiuto alle imprese cavesi per la loro internazionalizzazione, per l’innovazione tecnologica, per la crescita della loro competitività, come pure per l’affiancamento allo start up delle nuove imprese.

Per quanto attiene l’agricoltura il PD Circolo 25 Aprile, nel mentre sostiene l’iniziativa dei nostri parlamentari europei volta ad ottenere una proroga del termine di scadenza del regime di aiuti ai produttori del tabacco, ritiene ineludibile una forte iniziativa pubblica orientata a favorire la conversione delle colture, a dotare la città di un sistema irriguo adeguato, a sostenere la florovivaistica e le produzioni tipiche locali, anche attraverso iniziative che ne favoriscano la commercializzazione a km zero.

Le aziende in crisi

Una particolare attenzione porterà il PD cavese alle aree di crisi della nostra economia, a cominciare dal Gruppo Despar, dalla ALVI e dalla ex Di Mauro, affiancando le lotte dei lavoratori e dei sindacati ed appoggiando ogni iniziativa pubblica di sostegno al reddito e per il reinserimento lavorativo.

La vicenda Despar è di proporzioni enormi: nella migliore delle ipotesi questa vicenda segnerà profondamente il tessuto connettivo sociale ed economico di Cava de’ Tirreni nei prossimi anni.

Ai dolorosi tagli del gruppo Despar, infatti, probabilmente se ne aggiungeranno altri provenienti da aziende dell’indotto in difficoltà, la maggior parte delle quali ubicate in Cava: dalla crisi di una grande azienda – già gravissima –si rischia di passare ad una crisi di “sistema” se non di un’intera città.

Alle piccole aziende in difficoltà in particolare dovrebbe andare maggiore attenzione dalle Istituzioni: si parla del gruppo Despar, che tuttavia ha proprie strade da percorrere; ma chi si preoccupa di queste piccole realtà, singolarmente poco significative, ma che complessivamente fanno un bel pezzo dell’economia di Cava?

Il problema è soprattutto finanziario ed economico, le istituzioni devono promuovere la concertazione e favorire tutte le possibili soluzioni, ma è certamente da un confronto tra imprese, ceto bancario, sistema delle garanzie e organizzazioni dei lavoratori che possono venire soluzioni adeguate. Il PD sollecita perciò le Istituzioni ad attivarsi per dare vita un tavolo di concertazione nel quale possano confrontarsi i quattro attori appena citati: le imprese interessate, il credito, le garanzie e le organizzazioni sindacali.

Va ribadito che il PD è contrario alla riedizione di politiche del lavoro che hanno già arrecato negli anni passati significative distorsioni nel mercato del lavoro e negli Enti Locali (LSU su tutte).

Solidarietà sociale

La persona, tutte le persone a qualsiasi etnia appartengano, quale che sia il loro orientamento religioso, politico o culturale, il loro sesso, la loro condizione fisica e sociale sono al centro delle scelte del PD.

Lo Stato Sociale sta subendo colpi tremendi dal Governo Berlusconi. Occorre una mobilitazione straordinaria a difesa delle condizioni che rendono possibile la coesione sociale del nostro Paese e della nostra comunità locale.

Anziani, ammalati, bambini, diversamente abili, immigrati, tutte le fasce deboli della società sono la prima preoccupazione del nostro Partito[6].

A queste fasce il PD si rivolge non solo in termini di assistenza, pure necessaria e doverosa, ma anche per valorizzare la loro partecipazione da protagonisti alla vita della città. In questa direzione va l’incoraggiamento ad una sussidiarietà spinta, perché la rete dell’associazionismo locale costituisca il motore ed il fulcro delle politiche sociali della nostra città.

Il PD si impegna altresì a favorire la committenza pubblica di lavori e servizi a cooperative sociali, al fine di favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti deboli.

Pari opportunità

Perché questo binomio non diventi un argomento sterile nella dialettica politica, occorre individuare le condizioni base perché una reale pari opportunità venga riconosciuta al genere femminile.

Imprescindibile è il rispetto del tempo della donna, che è anche tempo della famiglia, dell’assistenza agli anziani e agli infermi. Occorre perciò che il Partito formuli una proposta sulla riorganizzazione dei tempi della città e su di essa sviluppi una battaglia di civiltà tra la gente.

In particolare, quanto alle pari opportunità, il PD Circolo 25 Aprile si batte per:

  • Incentivare la presenza di asili nido, anche privati attraverso una regolamentazione degli “asili di condominio”, grazie soprattutto agli spazi che possono aprirsi per il terziario con il PUC;
  • Coordinare gli orari degli uffici comunali e tutti gli altri servizi (sanitari, postali, bancari..);
  • Razionalizzare i tempi di ingresso e di uscita dalle scuole;
  • Sostenere l’impresa femminile;
  • Accompagnare la nascita di cooperative sociali femminili per l’assistenza agli anziani che vivono soli, e alle famiglie con anziani e con diversamente-abili

Sicurezza e legalità

Le politiche della sicurezza e della legalità non sono una prerogativa della destra. Anzi, la risposta della Destra a questo bisogno elementare, vivere in sicurezza, si esplicita con una ideologia regressiva, razzista, di sollecitazione delle pulsioni più reazionarie (ronde, ad es.), di intolleranza verso i deboli e di collusione e scambio di voti con i poteri forti dell’antistato. Stato autoritario con i deboli, antistato colluso con i forti, questo il profilo della Destra al Governo in Italia ed a Cava.

A questa politica il PD risponde con le politiche dell’inclusione verso i marginali – senza sottacere che ogni inclusione comporta anche l’ineludibile rispetto delle leggi e delle regole civili – e con una forte determinazione a combattere l’illegalità diffusa in Italia, in Campania ed anche a Cava de’ Tirreni. Economia sommersa, lavoro in nero, collusioni con la pubblica amministrazione, scambi di voti con il ceto politico, clientelismo, umiliazione della dignità delle persone attraverso politiche e pratiche discriminatorie verso chi non si assoggetta alla sottomissione personale e politica, stanno assumendo a Cava dimensioni tali da mettere a rischio la vivibilità in città, l’ambiente in cui viviamo, la sicurezza personale dei cittadini ed in particolare degli imprenditori, ed in ultima istanza la stessa vita democratica della nostra comunità.

Contro questo blocco sociale il PD sarà impegnato nei prossimi anni in una lotta senza quartiere, ancorché in questo momento tale lotta possa essere minoritaria e possa costituire un deterrente per facili “vittorie elettorali a tavolino”. La città sta correndo rischi seri contro i quali non reggono politiche opportunistiche, sia pure ammantate di “moderatismo”. Il nostro Partito perciò non ricercherà la “vittoria elettorale ad ogni costo”, ma il consenso intorno a politiche di cambiamento radicale dell’attuale assetto sociale della nostra città. Una vittoria cioè che comporti un mandato popolare esplicito e nitido a cambiare ed a combattere i veri poteri forti della nostra comunità, non una vittoria costruita sulle ambiguità.

IL RINNOVAMENTO DELLA CLASSE DIRIGENTE

Componente essenziale del progetto sopra illustrato, è l’impegno perché la città rinnovi radicalmente la propria classe dirigente. Le ultime elezioni hanno segnato da questo punto di vista un ritorno al passato. La città si è affidata ad una classe dirigente nella sua parte egemone consumata e finanche screditata. La parte giovane della Destra che si è affermata all’ombra di quella classe dirigente, è solo in parte orientata ad uno spirito di servizio e motivata da ragioni ideali (sia pure da noi non condivisibili); in parte viceversa è espressione di una gioventù cinica, ambiziosa, già diseducata politicamente da chi oggi ha l’effettivo controllo della gestione dell’Istituzione locale.

Compito del PD, fin da subito, sarà di formare, selezionare, consentire la crescita di un suo nuovo gruppo dirigente, strutturato per capacità politiche e ben saldo sui valori etici del fare politica, nella prospettiva che esso possa essere il nucleo della futura proposta amministrativa alla città. Superare le vecchie, stantie diatribe del vecchio gruppo dirigente proveniente dal PCI-PDS-DS e le logiche politiciste di una parte dei dirigenti formatisi nella DC-PPI-Margherita, per guardare al futuro con serenità e fiducia, questo lo scopo del congresso di circolo del PD cavese.

In particolare, riteniamo centrale la necessità di formare la nuova classe dirigente, e intendiamo attuare, a cominciare da subito, un programma di “Scuola di Politica” che attraverso personalità di diversi campi (scienza, tecnologia, politica, sociologia, diritto, economia, ecc) fornisca ai dirigenti futuri gli elementi necessari per poter valutare il complesso mondo che si troveranno ad amministrare.

Il Pd deve allora diventare luogo di dibattito aperto e fecondo in cui possano trovare ospitalità e diritto di parola le realtà migliori della nostra città: l’associazionismo, il volontariato, le voci libere della cultura e delle professioni, i cittadini di buona volontà. Sarà questa la migliore azione di proselitismo possibile per un partito progressista moderno; l’ascolto che diventa accoglienza e crescita comune, con il cemento dei valori e la visione del progetto per la città.

In definitiva, il PD deve uscire rapidamente dalle logiche autoreferenziali del partito come instrumentum regni o come organo di opposizione per dovere identitario, dalle guerre intestine per bande sterili e un po’ patetiche, dalla ripetitività consolatoria delle liturgie laiche e infine dalla riproposizione di metodi e persone di una fase superata della politica nazionale e locale.

L’ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO SUL TERRITORIO ED AL COMUNE

Sulla base del Progetto sopra delineato il PD Circolo 25 Aprile di Cava de’Tirreni si attiverà nei prossimi anni sui seguenti campi di azione.

Al Comune, portando avanti una opposizione in CC intransigente, ma fondata esclusivamente sui contenuti. Utile a questo fine sarebbe la costituzione di una Giunta Ombra, anche in accordo con altre forze del Centro Sinistra, che individui i diversi responsabili per i diversi campi di attività dell’Amministrazione e li affianchi con consulenti (Urbanisti e tecnici esperti in OO.PP.; Legali amministrativi, societari, penali; Esperti economico-finanziari; Specialisti di sviluppo locale). IL Circolo impegna i Consiglieri Comunali eletti ed iscritti al partito a garantire la loro presenza nella sede del partito alla vigilia di ogni seduta del CC al fine di definire di concerto con i suoi iscritti le posizioni che essi assumeranno nell’assise.

Sarà altresì indispensabile garantire la presenza del Partito sul territorio. Occorre con urgenza individuare per ogni frazione un gruppo minimo di tre referenti del Partito che comincino fin da ora a lavorare nella prospettiva delle elezioni amministrative del 2015, monitorando le problematiche della propria frazione, elaborando proposte da sottoporre al Partito e da affidare ai Consiglieri Comunali perché le sostengano nell’istituzione, accrescendo le adesioni al nostro Circolo in tutta la città.

La visibilità del partito dovrà essere capillare. Il centro storico, non dovrà più rappresentare l’unica sede d’azione. La presenza nelle frazioni, con la distribuzione di materiale informativo circa le presenti e future decisioni condannabili della maggioranza di governo, i presidi realizzati anche solo per raccogliere istanze nelle piazzette rionali dell’ampia periferia, dovranno essere pane quotidiano per il partito cavese.

Occorre infine individuare analoghi referenti che si occupino dei rapporti con la Cultura, con le Professioni e con le Imprese della nostra città. Così come è decisivo il raccordo con il mondo del lavoro e le sue organizzazioni rappresentative, per condurre una mobilitazione costante contro i tagli allo stato sociale a partire dalla difesa dell’offerta sanitaria in città, sui temi delle crisi aziendali, contro l’introduzione di logiche autoritarie e clientelari nel Comune e nelle aziende partecipate, per l’occupazione, per il diritto alla casa.

In breve: oltre alla doverosa vicinanza ai lavoratori nelle loro lotte, d’ora in poi, il PD non dovrà bucare un solo appuntamento. Il partito dovrà mostrare coesione, dovrà essere presente nelle vite quotidiane dei cavesi, dovrà “farsi vedere”, anche in massa ove necessario, con presidi, manifestazioni, attività. Dovrà contare su un gruppo consiliare omonimo che ne rappresenti le naturali istanze in seno al parlamentino cittadino e dovrà essere pronto ad incentrare il suo ruolo di opposizione anche al di fuori dei consessi istituzionali. Non dovrà essere ambiguo sull’eventualità o meno di raccogliere firme per un referendum (vedi nella fattispecie Referendum sull’acqua bene comune), ma soprattutto non dovrà apparire all’esterno diviso ed in affanno.

Sarebbe da valutare anche un ritorno all’azione attraverso strutture tipo patronato. In questo modo la cittadinanza ne sentirà il peso, la presenza, l’importanza.

Le lotte nazionali

Va da sé che il Circolo 25 Aprile del PD di Cava de’ Tirreni si attiverà per tutte le campagne politiche nazionali, regionali e provinciali lanciate dal nostro Partito, organizzerà iniziative pubbliche su di esse e sarà impegnato a costruire il Partito locale in stretta sinergia con gli orientamenti maggioritari nel Partito sul piano nazionale, regionale e provinciale, pur nel pieno rispetto della libertà dei singoli iscritti di collocarsi sulle posizioni a loro più affini nel dibattito interno al Partito.

No all’autosufficienza del PD

Allo stato attuale delle cose è impensabile che il PD possa ambire ad una sua autosufficienza se si vuole realisticamente contrastare la Destra al potere in Italia, in Regione, in Provincia ed al Comune. Al nuovo gruppo dirigente del Partito sarà perciò affidato il compito di intessere nella chiarezza e nel rigore le necessarie politiche delle alleanze, guardando innanzitutto alle forze del Centro Sinistra della nostra città. Con esse abbiamo condiviso il progetto del 2006 e con gran parte di esse anche quello del 2010, che del primo è sviluppo. Sulla base della condivisione di tale progetto si può ripartire per una battaglia comune. Nello stesso tempo il PD cavese dovrà essere attento all’evoluzione interna allo schieramento oggi maggioritario in città, dimostrandosi pronto a cogliere tutte le occasioni per un dialogo serio con quanti dovessero maturare orientamenti critici verso gli attuali assetti di potere in città e di disponibilità nei confronti del nostro progetto di città.

Antonio

Armenante

Marianna

Borriello

Amedeo

Di Marco

Giuseppe

Frana

Luigi

Gravagnuolo

Alfonso

Iaccarino

Maria Gabriella

Ippolito

Rossana

Lamberti

Alfonso

Papalino

Antonio

Papalino

Andrea

Pastore

Antonio

Russo

Adolfo

Salsano

Lucio

Senatore

Giuseppe

Zito



[1] Questo documento esplicitamente guarda in avanti, non si sofferma quindi sull’analisi del voto, non per eluderla, ma per esigenza di sintesi. Per l’analisi del voto rimandiamo a testo a parte in corso di definitiva limatura.

[2] Richiamiamo qui, quasi alla lettera, tra i valori richiamati dal “Manifesto” solo quelli che ci sono sembrati maggiormente attinenti alla nostra realtà.

[3] A tale opuscolo si rimanda anche per quanto attiene i contenuti puntuali dei paragrafi seguenti

[4] Vedi le risultanze della recentissima anagrafe edilizia allegata alla proposta di PUC.

[5] Dato in controtendenza rispetto al resto del Paese

[6] A questo riguardo, nell’ambito delle più generali politiche rivolte a tali settori della nostra comunità, sottolineiamo con particolare convinzione l’esigenza urgente di colmare la lacuna di una struttura “dopo di noi” in città.

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